Descrizione
Un ricchissimo scenario di stucchi, con un movimento di putti di scuola serpottiana, avvolge il visitatore, mentre, su una quota più bassa, due “Teatrini” a rilievo a tutto tondo propongono quadri di agonizzanti. Lungo le due pareti laterali, il dorato degli stucchi è intervallato da affreschi raffiguranti momenti diversi della vita della Madonna, attribuiti a Filippo Tancredi (1655-1722) e in parte a Filippo Randazzo (1692-1742).
Nella volta sovrasta il grande affresco dell’ “Incoronazione della Vergine”. Altri dipinti su tela di bella fattura accrescono la godibilità dell’insieme, mentre il punto di fuga è costituito da una bellissima tela raffigurante la “Madonna degli Agonizzanti”, che si ricollega bene a quella cultura fiamminga operante in Sicilia nella prima metà del XVII sec. La chiesa probabilmente venne ultimata nel 1707 come riporta una lapide resecata collocata nel transetto.
I toni chiaroscurali della scena barocca si arricchiscono a Carini anche di episodi densi di drammaticità che spesso incrociano l’arte stessa; come nel caso di Giuseppe Salerno (1570-1632), conosciuto come lo Zoppo di Ganci, uno dei più noti pittori siciliani dell’epoca. Nella vicina chiesa dell’ Itria, troviamo due bellissime tele di Gaspare Bozzano (1565-1630) , l’altro Zoppo di Ganci; una raffigurante la “Madonna dell’Itria” datata 1598 e l’altra raffigurante “S. Francesco in estasi consolato da due angeli”.
Modalità d'accesso
Ingresso a livello della strada.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 27 giugno 2024, 14:19